martedì 29 dicembre 2009

Assignment 5: Open Educational Resources

Sicuramente trovare un professore che spieghi utilizzando un vocabolario non troppo tecnico o specifico, alla giusta velocità per prendere appunti e soprattutto in modo veramente comprensibile non è facile..... anche perchè ciascun studente ha un suo modo di schematizzare quello che viene detto a lezione.
La spiegazione che per una persona è chiarissima per un'altra può risultare incomprensibile!!

Per quanto riguarda il nostro corso di laurea i nostri insegnanti sono per la maggior parte i medici radiologi di Prato che incontriamo ogni giorno a tirocinio... per qualsiasi problema o chiarimento su una lezione devo dire che sono tutti davvero molto disponibili e quindi preferisco chiedere a loro piuttosto che cercare delle vere lezioni intere fatte da qualcun'altro.... ma questa è una fortuna lo so!!

Avere la possibilità di trovare delle spiegazioni aggiuntive fatte in modo diverso e complementare a quello che abbiamo "recepito a lezione" potrebbe essere davvero utile.... e questo è possibile solo grazie a Internet ai suo motori di ricerca e alle enciclopedie che vi si trovano.

Io sono una internet-dipendente e senza Google o Wikipedia non riesco più a
studiare!!!
Da quando ho scoperto - oramai da un pò!!! :-) - di quanto si facilita lo studio attraverso internet non riesco più a farne a meno..... troppo comodo!!
Studio.... magari trovo un termine che non conosco su un libro o sulle slide come ad esempio una malattia, un tipo di apparecchiatura, il nome di un mezzo di contrasto e chissà quante altre cose, e digitato su un motore di ricerca ecco che in un secondo ho tutte le informazioni necessarie dalle più blande alle più specifiche!! Oramai non riesco a studiare in altro modo!!!
Quando ho fatto l'esame di Biologia avevo il computer rotto..... una tragedia!!! Ho colonizzato casa di una mia amica e mi sono letteralmente appropriata del suo computer!!!
Ehhh..... quando si dice che i veri amici si vedono nel momento del bisogno..... :-*

Se con appunti e libri non riesco ad avere chiaro quello che sto studiando o se c'è un concetto che mi risulta particolarmente difficile cerco informazioni e spesso mi capita di imbattermi in Presentazioni Powerpoint fatte da docenti di Atenei diversi dal nostro ma per lo stesso corso di laurea oppure in Presentazioni di docenti di corsi diversi dal mio ma su argomenti comuni che per me risultano fondamentali!!

Le opportunità che fornisce internet per trovare nuovo materiale gratis senza dover "perdere tempo" a cercarlo, proprio nel senso di dover uscire di casa per andare da qualche parte a prendere un certo libro e quindi avere tempo da impiegare che sinceramente nel periodo di esami scarseggia sempre, sono semplicemente fantastiche.
In più tutto quello che possiamo trovare è materiale gratuito e di facile accesso veramente per tutti.
Le uniche lezioni registrate che ho visto sono state alcune lezione di un precorso per il test di ammissione di un paio di anni fa... se ci fossero delle registrazioni dei nostri docenti sicuramente non me le farei sfuggire anche solo per riascoltare i passaggi più importanti o quelli più difficili da capire!!
E per concludere......... utilissime le video-lezioni del Prof allegate agli Assignment: spiegare passo per passo tutti i passaggi rende possibile fare gli esercizi anche a chi con il computer non ha molta confidenza!!!!

venerdì 25 dicembre 2009

Buon Natale!!!!!

Buon Natale a tutta la blogoclasse, al Prof ma soprattutto........ a tutti i bambini del mondo!!!!

martedì 22 dicembre 2009

Altruisti si nasce, non solo a Natale!!!


Studio giapponese: negli altruisti, il cervello e' naturalmente infastidito dagli atti di egoismo



Sarà anche vero che a Natale siamo tutti più buoni ma le persone veramente generose non si 'svegliano' solo in clima natalizio: altruismo e generosità sono una dote naturale insita nel loro cervello.
Gli altruisti non hanno bisogno di ragionare sull'opportunità di essere generosi, lo sono e basta e non devono sopprimere nessun lato egoista, né sforzarsi consciamente di essere buoni, gli viene naturale.

Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista Nature Neuroscience e riportato dal settimanale britannico New Scientist che mostra, anzi, che il loro cervello è naturalmente infastidito dagli atti di egoismo.
L'indagine è stata condotta dall'università Tamagawa a Tokio e dall'Università College di Londra: alcuni psicologi e ricercatori appoggiavano una teoria secondo cui la generosità scaturisce dalla capacità di sopire consciamente il nostro egoismo innato tramite le aree neurali del ragionamento, come la corteccia prefrontale.

I ricercatori hanno smontato questa teoria studiando un gruppo di persone: li hanno prima divisi, sulla base delle loro risposte a questionari psicologici ad hoc, in altruisti e individualisti poi hanno proposto a tutti del denaro e varie modalità di distribuzione dello stesso tra loro e un'ipotetica seconda persona.
Gli altruisti, come ci si aspettava, sono sempre più inclini a preferire distribuzioni eque del denaro rispetto agli individualisti.

La sorpresa però è arrivata quando si è osservato il cervello del campione con la risonanza magnetica funzionale: posto di fronte a distribuzioni inique del denaro, il cervello di altruisti e individualisti reagisce diversamente.
Nei primi si attiva l'amigdala, un'area emotiva che elabora paura e sensazioni spiacevoli; negli altri no.

domenica 20 dicembre 2009

NeVe a FiReNzE



Sicuramente la neve porta disagi a automobilisti in viaggio e intralcia i ritardatari che devono ancora comprare i regali di Natale (......me compresa!!!!) ....però che bella questa immagine!!!!

Firenze già è bellissima e con la neve è ancora più stupenda.....

mercoledì 16 dicembre 2009

Addio alle sigarette grazie a un vaccino

Campagna Anti-Fumo.....
Alcuni dei messaggi 'minatori' che appaiono sui pacchetti di sigarette ormai da molti
anni anche in Italia sono:"Il fumo uccide"; "Tenete lontani i bambini dalle sigarette"; "Il fumo provoca il tumore".
...una campagna permanente contro il vizio più diffuso al mondo, con l'obiettivo di dissuadere i tabagisti dalla loro brutta abitudine, citando ogni tipo di effetto negativo.
Lo studio, che ha coinvolto 39 studenti fra i 17 e i 41 anni con il vizio del fumo rivela che, "in generale, quando i fumatori leggono frasi legate alla morte, sviluppano un atteggiamento di ribellione, continuando ad adottare abitudini a rischio" (Journal of Experimental Social Psychology).

Si tratta della dimostrazione di una vera e propria teoria psicologica, detta della 'gestione del terrore' e della concretizzazione dell'ipotesi secondo cui la maggior parte delle persone fuma per mancanza di autostima: l'esperimento ha infatti dimostrato che molti più studenti erano intenzionati a dire addio al pacchetto, dopo aver letto messaggi dissuadenti che puntavano sul proprio aspetto fisico minato dalla sigarette.
"Il fumo rende brutti" è stato proclamato dagli scienziati il messaggio migliore da apporre sui pacchetti.

....e nel 2012 arriva primo vaccino anti-sigaretta
Il traguardo appare ormai prossimo: il primo vaccino anti-nicotina, per combattere l'assuefazione dei fumatori più incalliti, arriverà infatti sul mercato nel 2012.: ad annunciarlo è l'azienda farmaceutica produttrice.
A ottobre 2009 sono stati avviati due studi di fase 3 (ovvero la fase finale di sperimentazione sull'uomo), che interessano rispettivamente 1600 pazienti tra i 18 e i 65 anni, fumatori di almeno 10 sigarette al giorno.

Il vaccino viene somministrato sei volte nel corso di sei mesi e si prevede che lo studio di fase finale sarà completato entro il 2011.
Si tratta di un vaccino in fase finale di sviluppo clinico, mirato alla disassuefazione dal fumo di sigaretta. E' stato sviluppato per stimolare il sistema immunitario a produrre anticorpi in grado di legare la nicotina nel circolo ematico, ed impedirne così il passaggio dalla barriera emato-encefalica e l'ingresso nel cervello.
In questo modo i neuroni cerebrali non sono più in grado di produrre la sensazione di piacere indotta come risposta alla nicotina.

Fino ad oggi, il vaccino è stato studiato in 480 soggetti negli studio di fase 1 e 2.
In tali studi il vaccino ha dimostrato di essere ben tollerato e di indurre un aumento delle concentrazioni di anticorpi. Nello studio di fase 2 condotto in fumatori di oltre 24 sigarette al giorno (fumatori pesanti), il vaccino ha dimostrato un'efficacia clinica statisticamente superiore rispetto al placebo per quanto riguarda l'astinenza continua dal fumo di sigaretta.
Anche il numero dei pazienti astinenti dal fumo a 12 mesi, risultava statisticamente superiore rispetto al gruppo di pazienti trattato con placebo.

Le sperimentazioni cliniche, concludono i ricercatori, hanno dunque dimos
trato che il concetto alla base dello sviluppo del vaccino, ovvero che il legame della nicotina con un anticorpo indotto dal vaccino aiuta a disassuefare il fumatore dal fumo di sigaretta, è confermato nell'uomo.

lunedì 14 dicembre 2009

ReGalO di NaTaLe: Adozione a distanza


Nei paesi più poveri del mondo per troppi bambini fame, sfruttamento e violenza sono le uniche realtà conosciute: con il sostegno a distanza è possibile contribuire a cambiare questa situazione e garantire una vita normale a uno di questi bimbi sfortunati.

Con 300 euro all'anno (25 euro mensili) possiamo garantire cibo, vestiti, cure mediche e la possibilità di studiare ad un bambino assistito da un progetto di Terre des hommes Italia e allo stesso tempo creiamo un legame profondo con il bambino che sostieniamo attraverso l'invio di notizie, foto, messaggi e disegni.

Terre des hommes Italia è già presente nella vita di 60.000 bambini in 22 paesi con progetti di emergenza, sviluppo e promozione del diritto dei bambini all'istruzione, al gioco, alla salute e alla vita.




CHI SONO:
Terre des hommes Italia onlus è una delle più attive e riconosciute organizzazioni non governative focalizzate sulla difesa dei diritti dell'infanzia nei paesi in via di sviluppo, senza discriminazioni di ordine politico, razziale o religioso.

È membro della Federazione Internazionale Terre des hommes con sedi in Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Spagna, Svizzera, Siria e presente con 1.164 progetti in 72 paesi.
Agisce in 22 paesi e 3 continenti con progetti di aiuto umanitario, d'emergenza e di cooperazione internazionale per assicurare i diritti fondamentali dei bambini, in particolare per garantire il diritto al gioco, alla formazione, all'istruzione e alla salute.
Nella realizzazione dei propri progetti segue i principi di rigore e trasparenza finanziari, valorizzazione del patrimonio sociale e ambientale dei Paesi nei quali opera e della sostenibilità dei progetti.

In
Italia è impegnata in campagne di sensibilizzazione e di advocacy in difesa dei diritti dell'infanzia e combatte contro il fenomeno del traffico dei minori.



mercoledì 9 dicembre 2009

SaPeVi ChE....

ASSIGNMENT non NUMERATO..... Saper Ascoltare

Quando si parla di comunicazione l’arte più sottile e preziosa è saper ascoltare: “ascoltare” significa capire ciò che gli altri dicono e quali sono le loro intenzioni.
Esiste una grande differenza fra sentire ed ascoltare: Sentire è solo l’atto del percepire le parole, mediato dall’udito, mentre Ascoltare ha un significato più vasto, oltre a percepire le parole, le dobbiamo interpretare, comprendere in modo da fornire una risposta consona alla discussione.

Sia in famiglia, che tra amici o sul lavoro, le relazioni umane si basano sulla capacità di ascoltarsi reciprocamente.
Ascoltare vuol dire essere disponibili, dedicare del tempo all’altro e quindi cercare di capire ciò che gli succede, cosa lo spinge ad agire.
Ascoltare vuole dire anche interpretare gli scambi comunicativi e i silenzi, e accettare punti di vista divergenti dai propri.

In quello che sarà il nostro lavoro la capacità di "Saper Ascoltare" è un requisito fondamentale.
Saper rispondere alle aspettative e alle richieste del paziente è parte integrante della cura.
Chi viene in ospedale ha il diritto di essere ascoltato poiché si mette letteralmente nelle mani del personale che lo assiste.....
Da studente che sta imparando la professione posso dire che saper ascoltare facilita in tante cose.... cercare di carpire tutto quello che i tecnici ci insegnano e ci dicono durante il tirocinio sono sicura che sia fondamentale.

Come diceva Goethe: "Parlare è una necessità, Ascoltare è un'arte".

Bimbo rapito riappare su Facebook "Ho 22 anni, cerco la mia famiglia"






ROMA - Un bambino rapito e creduto morto riappare su Facebook 22 anni dopo.
"Sono Alex cerco la mia famiglia. Cerco mia madre", scrive in Rete.
Poche parole a raccontare un dramma che gli ha stravolto la vita, cambiato il nome, segnato l'esistenza.

È la storia di Alex Anfuso, scomparso il 17 marzo del 1987 da Villanova di Guidonia mentre la madre era chiusa in carcere, e della sua voglia di ritrovarla. Un desiderio più forte della lontananza, della paura, di una lingua infantile persa, di un continente abbandonato e di una nuova vita alle porte del Cairo col nome di Aly Mohammed. Una storia segnata da miseria e abbandono, venuta alla luce grazie alla costanza del ragazzino, giornalisti curiosi e alla trasmissione "Chi l'ha visto".

Un mistero svelato, un bambino ritrovato mentre in Italia alla polizia risultano ancora scomparsi 1065 minori e altri 240 sono ostaggio di genitori di diversa nazionalità che se li disputano. È il dramma di un figlio conteso e di un padre rapitore, la vicenda di un giovane che oggi fatica a ritrovare un'esistenza normale perché ha due nomi ma non un certificato di nascita.

È il 1987. Alex ha cinque anni. È un bellissimo bambino dalla pelle d'ambra e gli occhi scuri, dal sorriso luminoso.
La mamma Silvana Anfuso, ragazza etiope di origine italiana, da gennaio è rinchiusa a Rebibbia per una storia di droga. Spaccio di stupefacenti, dicono gli inquirenti. Lo ha lasciato ad un'amica, ma anche questa finisce in cella e da quel momento Alex va a vivere in casa del fratello dell'amica della madre che nelle settimane seguenti fa domanda al giudice dei minori per adottarlo. Pare che il magistrato si convinca almeno ad affidarglielo, ma pochi giorni dopo questo incontro Alex esce per andare a giocare in strada con gli amici e scompare nel nulla.
Si pensa ad una vendetta per storie di spaccio, ad un maniaco, a storie di pedofili e la paura cresce nel quartiere, racconta Daniele Mastrogiacomo nei reportages dell'epoca su Repubblica. Ma le indagini non portano ad una pista, ad un nome, non c'è un padre ufficialmente separato da inseguire, il piccolo è stato riconosciuto solo dalla madre, e così dopo settimane cala il silenzio.

Solo ora si scopre cosa è realmente accaduto.
A raccontarlo è lo stesso Aly Mohammed come lo chiamano tutti alle porte del Cairo da quasi vent'anni. "Un giorno venne un signore e mi disse: sono tuo padre verranno a prenderti, seguili". Senza la mamma, impaurito, Alex ubbidisce quando degli "amici" lo fanno salire su un'auto, gli tagliano i capelli, gli cambiano i vestiti e si imbarcano per un lungo viaggio attraverso l'Italia, il mediterraneo sino all'Africa, al Cairo. Dove c'è una signora dai capelli bianchi da chiamare nonna che lo cura, ma non lenisce il dolore per la madre perduta, per le certezze sgretolate. Giorno dopo giorno Aly dimentica l'italiano, impara l'arabo, cerca di adeguarsi ma una parte di sé non dimentica. Anzi, mano a mano che cresce i litigi col padre sono all'ordine del giorno. Gli ha rubato l'infanzia e la vita che aveva, gli ha tolto per sempre la madre e un destino ufficiale. Perché lui che è diplomato in informatica fa il commesso in un negozio ma nulla di più perché non ha documenti in regola in Egitto o per varcare di nuovo i confini in cerca della madre e di un nuovo futuro, non ha un atto di nascita.

Un giorno prova con Internet. A fatica recupera nella memoria di bambino cresciuto il suo vero nome. Cerca su Facebook tutti gli Anfuso, sperando di trovare parenti. Gli risponde Pino Anfuso telecineoperatore della sede Rai della Calabria, che non è parente ma convinto dal racconto del ragazzo, dai riscontri segnala la sua vicenda a "Chi l'ha visto" di Federica Sciarelli dove ieri Alex ha raccontato la sua storia senza lieto fine: sua madre è morta prima di poterlo riabbracciare.

sabato 5 dicembre 2009

mercoledì 2 dicembre 2009

RICERCA ITALIANA

Funziona la prima mano bionica: è mossa dai nervi del paziente



L'arto è stato realizzato in collaborazione dalla Scuola Sant'Anna di Pisa e dall'Università Campus Biomedico di Roma

Funziona perfettamente la mano bionica a 5 dita indipendenti, impiantata in un uomo italo-brasiliano di 26 anni che dopo un incidente stradale aveva subìto un'amputazione fino a metà avambraccio. Realizzata dalla Scuola Sant'Anna di Pisa nell'ambito del progetto 'LifeHand', la mano biomeccanica controllata direttamente dal cervello, sarà presentata domani a Roma. Il risultato sarà pubblicato su una rivista scientifica internazionale.

L'intervento, eseguito il 20 novembre 2008 nel Campus Biomedico di Roma, è stato condotto da 3 chirurghi, 2 anestesisti, 3 neurologi e 4 bioingegneri. Dopo mesi e mesi di addestramento, gli elettrodi sono stati inseriti all'interno delle fibre nervose. Non ci sono state complicazioni e il paziente, che si era offerto volontario, è stato dimesso due giorni dopo l'intervento.

Per arrivare dalla progettazione all'impianto sono stati necessari sei anni. I ricercatori prevedono di ripetere l'esperimento con altri pazienti per confermare l'efficacia del sistema. Il progetto è finanziato con fondi europei per circa 2 milioni in 5 anni.

La mano è direttamente controllata dal sistema nervoso del paziente grazie a 4 elettrodi realizzati dall'azienda tedesca Ibmt e impiantati nei nervi mediano all'altezza del polso e ulnare, avambraccio. In questo modo l'uomo non soltanto controlla il movimento, ma riceve stimoli sensoriali. I quattro elettrodi sono minuscoli filamenti flessibili e biocompatibili spessi 10 milionesimi di millimetro (nanometri) e lunghi 180 nanometri. Ognuno ha 8 canali che permettono il passaggio dei segnali fra cervello e mano. Di conseguenza il dialogo cervello-mano avviene grazie a 32 canali.

La mano bionica pesa circa 2 chili, ha dita di alluminio, i meccanismi che permettono i movimenti sono in acciaio, mentre il palmo e la copertura sono in fibra di carbonio. Le dimensioni sono le stesse della mano umana. Oggi il paziente controlla i movimenti della mano con tre tipi diversi di presa. E' riuscito a chiudere il pugno, a serrare le dita come una pinza e a muovere il mignolo.



Ad oggi la tecnologia riesce a realizzare praticamente qualsiasi cosa pensata o anche solo immaginata....




martedì 1 dicembre 2009

domenica 29 novembre 2009

GooGle DoCs e DeliCIouS!!

GOOGLE DOCS
Scoperta fantastica: ieri continuavo a esplorare la mia pagina di Google Docs e ho scoperto che se vogliamo modificare una casellina è sufficiente fare doppio click su questa e c'è la possibilità di cambiare ciò che avevamo scritto in precedenza senza dover riscrivere tutto....
sicuramente molti di voi già lo sapevano ma visto che proprio qualche giorno fa io e alcuni miei compagni parlavamo proprio di questo a tirocinio ho pensato di scriverlo direttamente sul blog!!!

DELICIOUS
Penso di aver fatto tutto quello che richiede l'assignment 4.... almeno credo!!!
Per adesso ho inserito i primi link che mi venivano in mente poi magari ne aggiungerò altri.... tanto come funziona l'ho capito!!!

Ah ah ah.....
sono meno imbranata di quanto pensassi!!





sabato 28 novembre 2009

1° DICEMBRE: Giornata mondiale contro l'AIDS

La Giornata Mondiale contro l'AIDS, indetta ogni anno il 1º dicembre, è dedicata ad accrescere la coscienza dell’ epidemia mondiale di AIDS dovuta alla diffusione del virus HIV.

La ricorrenza è stata scelta in quanto il primo caso di AIDS è stato diagnosticato il 1º dicembre 1981. Da allora l'AIDS ha ucciso oltre 25 milioni di persone diventando così una delle epidemie più distruttive che la storia ricordi.
Per quanto in tempi recenti l'accesso alle terapie e ai farmaci antiretrovirali sia migliorato in molte regioni del mondo, l'epidemia di AIDS ha mietuto circa 3,1 milioni di vittime nel corso del 2005 oltre la metà delle quali erano bambini.

L'idea di una Giornata mondiale contro l'AIDS ha avuto origine al Summit mondiale dei ministri della sanità sui programmi per la prevenzione dell'AIDS del 1988 ed è stata in seguito adottata da governi, organizzazioni internazionali ed associazioni di tutto il mondo. Dal 1987 al 2004 la Giornata mondiale contro l'AIDS è stata organizzata dall'UNAIDS, organizzazione delle Nazioni Unite, che si occupa della lotta all'AIDS, e che in collaborazione con altre organizzazioni coinvolte, ha scelto di volta in volta un "tema" per la Giornata. Dal 2005 l'UNAIDS ha demandato la responsabilità dell'organizzazione e gestione della Giornata Mondiale alla WAC un'organizzazione indipendente che ha scelto come tema fino al 2010 “Fermare l'AIDS: manteniamo la promessa" tema che non è strettamente legato alla Giornata Mondiale ma che rispecchia l'impegno quotidiano della WAC.


In ITALIA, la metà delle nuove infezioni si registra tra i giovani tra i 14 e 25 anni i quali si proteggono meno degli adulti.

In EUROPA, all’inizio 2002, il 10% delle nuove infezioni erano tra i 13 e 19 anni a causa dell’AGE MIXING, ovvero ai rapporti sessuali adulti -infetti- e giovani donne. Sono, infatti, in costante aumento le malattie sessualmente trasmissimibili, fattore di rischio per la trasmissione dell’AIDS.
Il 25% casi di AIDS colpisce persone tra i 20 e 29 anni. Nel mondo 9 persone su 10 non sanno di essere sieropositive”. Fonte ISS, Istituto Superiore di Sanità, Roma.



Più di 2 milioni di bambini sono affetti da HIV e AIDS.
Il 90% ha contratto il virus dalle proprie madri.

venerdì 27 novembre 2009

Noi dormiamo, il cervello no e il sonno aiuta la memoria

Durante il riposo si consolida quel che abbiamo imparato.
E' la tesi di una ricerca pubblicata da "Science", che può migliorare i metodi dell'apprendimento
di PAM BELLUCK

La scienza non ha mai dato molto credito alle affermazioni secondo cui per apprendere il francese o il cinese è sufficiente ascoltare una lezione su cd mentre si dorme. Secondo la maggior parte degli scienziati, se mai apprendimento dovesse esserci, la lezione di lingue probabilmente sveglierebbe colui che dorme, senza però far penetrare verbi e vocaboli in una mente profondamente addormentata. Un nuovo studio, però, incentrato su un metodo diverso di ascolto durante il sonno, permette di comprendere meglio in che modo funzioni un cervello addormentato.

Gli scienziati della Northwestern University hanno reso noto che trasmettere alcuni suoni specifici mentre si dorme è servito ad alcune persone che si sono sottoposte all'esperimento a ricordare meglio ciò che avevano studiato prima di addormentarsi, al punto che la memoria di tutti loro è risultata notevolmente migliorata.

La rivista Science ha pubblicato un articolo sullo studio nel corso del quale i ricercatori hanno insegnato ad alcuni soggetti a collocare una cinquantina di immagini al loro posto giusto su uno schermo. Ogni immagine era accompagnata da un suono particolare, per esempio un miagolio per l'immagine del gatto e un turbinio di pale per quella di un elicottero. Dodici soggetti hanno quindi fatto un sonnellino, durante il quale 25 dei suoni ascoltati in precedenza sono stati trasmessi insieme al rumore bianco. Quando si sono svegliati nessuno di loro si è reso conto di essere stato sottoposto a un simile concerto di suoni.

Nondimeno, quasi tutti hanno ricordato con maggiore precisione la disposizione sul computer delle immagini i cui suoni erano stati ritrasmessi mentre dormivano, mentre hanno incontrato qualche difficoltà in più per le restanti 25 immagini. "Siamo stati in grado di rievocare nelle persone informazioni specifiche su quello che avevano appreso", ha detto Ken A. Paller, neuroscienziato cognitivo della Northwestern, coautore dello studio. "L'idea è che durante il sonno il processo di consolidamento delle informazioni apprese continui e sia anzi un buon metodo per rafforzare i ricordi. Abbiamo dimostrato che si possono acquisire informazioni anche dormendo grazie all'apparato acustico e che si può rafforzarne il ricordo tramite suoni specifici a ciascuna fase dell'apprendimento".

Questo studio avalla la teoria secondo la quale il sonno permette al cervello di analizzare e consolidare i ricordi. Non tutti gli esperti sono rimasti colpiti dall'esito di questa ricerca. Robert P. Vertes, professore di neuroscienze alla Florida Atlantic University, ha detto che i risultati hanno evidenziato "un effetto talmente secondario da non essere nemmeno significativo".

Gli autori dello studio pensano che sicuramente varrà la pena proseguire questa ricerca, ma hanno altresì aggiunto che mentre era prevedibile che le persone sveglie avessero ricordi migliori grazie agli indizi sonori, lo studio è importante perché ha dimostrato che di fatto si potrebbe apprendere dormendo. I soggetti sottoposti alla ricerca hanno dormito per circa 90 minuti, un tempo sufficiente a sperimentare il sonno profondo o a onde corte, ma non il sonno Rem.

Alcuni scienziati credono che nel sonno a onde corte il cervello rafforzi i ricordi fattuali, mentre nel sonno Rem il cervello selezioni e organizzi i ricordi. Gli autori dello studio e altri esperti affermano che il contributo principale della loro ricerca consiste nell'aver aiutato a comprendere il processo di formazione e di consolidamento dei ricordi, sintetizzato da Walker in questi termini: "Soprattutto una cosa: quanto è importante farsi otto buone ore di sonno".

2009, The New York Times
LA REPUBBLICA (27 novembre 2009)


WOW.... che il sonno e il riposo aiutassero la memoria è facile da immaginare ma che ascoltare alcuni suoni specifici trasmessi mentre si dorme potrebbe servire a ricordare meglio ciò che avevamo studiato prima di addormentarsi potrebbe essere davvero molto utile per noi studenti carichi di nuove informazioni da immagazzinare!!!

giovedì 19 novembre 2009

Nuovi traguardi professionali per i TSRM: una formazione universitaria completa per garantire il futuro di un professionista


E’ forse uno scenario insolito quello della Veterinaria per i Tecnici Sanitari di Radiologia Medica. Li immaginiamo, in camice bianco, al fianco di medici radiologi, chirurghi, ortopedici ed infermieri, in reparto così come in Sala, offrire la loro competenza in ambito radiologico.
Eppure l’intuito di un giovane TSRM è andato oltre il “posizionamento” classico dell’operatore sanitario che concentra le sue risorse esclusivamente sul genere umano, accettando la sfida di aprire, ai Tecnici di Radiologia, nuovi orizzonti e spazi professionali.
Sebastiano Bodini si avvicina alla Radiologia Medica attratto dalla possibilità di coniugare la passione per la Medicina con l’interesse per gli ambiti propriamente tecnici, a supporto delle discipline sanitarie.

“Appena conseguito il titolo, nel 1982 – afferma Bodini, TSRM coordinatore tecnico del servizio di Neuroradiologia dell'Università di Bologna – ho avuto la possibilità di avvicinarmi a diverse discipline radiologiche, dall’RX tradizionale alla TAC, all’Angiografia, all’interventistica lavorando in una clinica privata e costruendo così un bagaglio di esperienze quanto mai ricco. Il punto di svolta della mia carriera è stato l’incontro con la Neuroradiologia: lì è arrivata la mia vera crescita professionale. Questa esperienza ha gettato le basi per il mio percorso istituzionale nell’Associazione Italiana Tecnici di Neuroradiologia, prima come consigliere e dall’ottobre 2003 come segretario, fino alla carica di presidente, dandomi la possibilità di partecipare attivamente ed organizzare corsi di formazione, congressi e convegni spesso con compito di Moderatore o facente parte della Segreteria Scientifica.
La collaborazione stretta con altri operatori sanitari – continua Bodini – medici ed infermieri in particolare, il pieno rispetto delle reciproche competenze e al tempo stesso la disponibilità a condividerle, mi hanno convinto ad accettare la sfida lanciatami dalla facoltà di Veterinaria. Si trattava di creare una figura professionale nuova che affiancasse i veterinari, offrendo competenze specifiche in radiodiagnostica. In quest’ottica e con una buona dose di umiltà, ho cominciato a lavorare al fianco di medici veterinari, aiutandoli sia nell’esecuzione dell’esame che nel corretto posizionamento dell’animale, spesso difficile da mantenere fermo. La definisco una sfida perché da Tecnico di Radiologia ho dovuto rivedere il mio approccio lavorativo, ormai consolidato da anni, ed applicare le competenze acquisite ad un mondo quasi sconosciuto ma assai interessante.
La diagnostica veterinaria può, infatti, rappresentare un bagaglio culturale importante, se non un’alternativa professionale valida per i TSRM, specie in ambito universitario. Per raggiungere un obiettivo tanto ambizioso una preparazione specifica è d’obbligo. Basti pensare alle differenze sostanziali tra l’anatomia umana e le diverse specie animali, per citare solo un esempio. Anche dal punto di vista della sicurezza, oltre ai consueti fattori di rischio da esposizione a radiazioni ionizzanti o da movimentazione del malato, occorre aggiungere elementi di difficile valutazione connessi alla non sempre scontata collaborazione del paziente.
Ritengo sia giunto il momento di rivedere i percorsi formativi, in ragione delle concrete opportunità di lavoro per un giovane che vuole intraprendere la carriera di Tecnico Sanitario di Radiologia Medica, ed adeguarli alla domanda odierna.”

martedì 10 novembre 2009

CODICE DEONTOLOGICO del TSRM

In un grande ambiente popolato da tante persone come l'ospedale gli scontri sono inevitabili:
un infermiere si altera alla richiesta di accompagnare un paziente fuori da una diagnostica, un'altra chiede a noi al 2° giorno di tirocinio -1° anno- (assolutamente estranei di quel mondo che solo adesso iniziamo a capire!!) di pulire il sangue caduto a terra di un anziano signore che, impaurito, si era sfilato la flebo, un medico "interroga" un tecnico già laureato sull'anatomia del cranio mentre sta facendo un esame.....

Ecco che in un mondo vasto come l'ospedale costituito da tanti operatori formati e competenti che devono svolgere compiti definiti e diversi gli uni dagli altri, dove però la competitività è sovrana e dove chiunque cerca di imporsi su chiunque altro può, REGOLE e CODICI che chiariscono quali sono i propri compiti sono fondamentali per la propria sopravvivenza !!


A questo indirizzo troverete il Codice Deontologico del Tecnico Sanitario di Radiologia Medica, l'insieme delle regole di comportamento professionale che questa categoria di professionisti deve seguire.

Codice Deontologico

giovedì 5 novembre 2009

.....ECCOMI!!!!

Salve a tutti!!!
Sono Eleonora, 22 anni, studente TrMir Prato 2°anno... adoro il mio camice, la vita da ospedale e il reparto di radiologia dell'ospedale di Prato!!
Eccomi nel mondo informatico!!