mercoledì 2 dicembre 2009

RICERCA ITALIANA

Funziona la prima mano bionica: è mossa dai nervi del paziente



L'arto è stato realizzato in collaborazione dalla Scuola Sant'Anna di Pisa e dall'Università Campus Biomedico di Roma

Funziona perfettamente la mano bionica a 5 dita indipendenti, impiantata in un uomo italo-brasiliano di 26 anni che dopo un incidente stradale aveva subìto un'amputazione fino a metà avambraccio. Realizzata dalla Scuola Sant'Anna di Pisa nell'ambito del progetto 'LifeHand', la mano biomeccanica controllata direttamente dal cervello, sarà presentata domani a Roma. Il risultato sarà pubblicato su una rivista scientifica internazionale.

L'intervento, eseguito il 20 novembre 2008 nel Campus Biomedico di Roma, è stato condotto da 3 chirurghi, 2 anestesisti, 3 neurologi e 4 bioingegneri. Dopo mesi e mesi di addestramento, gli elettrodi sono stati inseriti all'interno delle fibre nervose. Non ci sono state complicazioni e il paziente, che si era offerto volontario, è stato dimesso due giorni dopo l'intervento.

Per arrivare dalla progettazione all'impianto sono stati necessari sei anni. I ricercatori prevedono di ripetere l'esperimento con altri pazienti per confermare l'efficacia del sistema. Il progetto è finanziato con fondi europei per circa 2 milioni in 5 anni.

La mano è direttamente controllata dal sistema nervoso del paziente grazie a 4 elettrodi realizzati dall'azienda tedesca Ibmt e impiantati nei nervi mediano all'altezza del polso e ulnare, avambraccio. In questo modo l'uomo non soltanto controlla il movimento, ma riceve stimoli sensoriali. I quattro elettrodi sono minuscoli filamenti flessibili e biocompatibili spessi 10 milionesimi di millimetro (nanometri) e lunghi 180 nanometri. Ognuno ha 8 canali che permettono il passaggio dei segnali fra cervello e mano. Di conseguenza il dialogo cervello-mano avviene grazie a 32 canali.

La mano bionica pesa circa 2 chili, ha dita di alluminio, i meccanismi che permettono i movimenti sono in acciaio, mentre il palmo e la copertura sono in fibra di carbonio. Le dimensioni sono le stesse della mano umana. Oggi il paziente controlla i movimenti della mano con tre tipi diversi di presa. E' riuscito a chiudere il pugno, a serrare le dita come una pinza e a muovere il mignolo.



Ad oggi la tecnologia riesce a realizzare praticamente qualsiasi cosa pensata o anche solo immaginata....




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