martedì 29 dicembre 2009

Assignment 5: Open Educational Resources

Sicuramente trovare un professore che spieghi utilizzando un vocabolario non troppo tecnico o specifico, alla giusta velocità per prendere appunti e soprattutto in modo veramente comprensibile non è facile..... anche perchè ciascun studente ha un suo modo di schematizzare quello che viene detto a lezione.
La spiegazione che per una persona è chiarissima per un'altra può risultare incomprensibile!!

Per quanto riguarda il nostro corso di laurea i nostri insegnanti sono per la maggior parte i medici radiologi di Prato che incontriamo ogni giorno a tirocinio... per qualsiasi problema o chiarimento su una lezione devo dire che sono tutti davvero molto disponibili e quindi preferisco chiedere a loro piuttosto che cercare delle vere lezioni intere fatte da qualcun'altro.... ma questa è una fortuna lo so!!

Avere la possibilità di trovare delle spiegazioni aggiuntive fatte in modo diverso e complementare a quello che abbiamo "recepito a lezione" potrebbe essere davvero utile.... e questo è possibile solo grazie a Internet ai suo motori di ricerca e alle enciclopedie che vi si trovano.

Io sono una internet-dipendente e senza Google o Wikipedia non riesco più a
studiare!!!
Da quando ho scoperto - oramai da un pò!!! :-) - di quanto si facilita lo studio attraverso internet non riesco più a farne a meno..... troppo comodo!!
Studio.... magari trovo un termine che non conosco su un libro o sulle slide come ad esempio una malattia, un tipo di apparecchiatura, il nome di un mezzo di contrasto e chissà quante altre cose, e digitato su un motore di ricerca ecco che in un secondo ho tutte le informazioni necessarie dalle più blande alle più specifiche!! Oramai non riesco a studiare in altro modo!!!
Quando ho fatto l'esame di Biologia avevo il computer rotto..... una tragedia!!! Ho colonizzato casa di una mia amica e mi sono letteralmente appropriata del suo computer!!!
Ehhh..... quando si dice che i veri amici si vedono nel momento del bisogno..... :-*

Se con appunti e libri non riesco ad avere chiaro quello che sto studiando o se c'è un concetto che mi risulta particolarmente difficile cerco informazioni e spesso mi capita di imbattermi in Presentazioni Powerpoint fatte da docenti di Atenei diversi dal nostro ma per lo stesso corso di laurea oppure in Presentazioni di docenti di corsi diversi dal mio ma su argomenti comuni che per me risultano fondamentali!!

Le opportunità che fornisce internet per trovare nuovo materiale gratis senza dover "perdere tempo" a cercarlo, proprio nel senso di dover uscire di casa per andare da qualche parte a prendere un certo libro e quindi avere tempo da impiegare che sinceramente nel periodo di esami scarseggia sempre, sono semplicemente fantastiche.
In più tutto quello che possiamo trovare è materiale gratuito e di facile accesso veramente per tutti.
Le uniche lezioni registrate che ho visto sono state alcune lezione di un precorso per il test di ammissione di un paio di anni fa... se ci fossero delle registrazioni dei nostri docenti sicuramente non me le farei sfuggire anche solo per riascoltare i passaggi più importanti o quelli più difficili da capire!!
E per concludere......... utilissime le video-lezioni del Prof allegate agli Assignment: spiegare passo per passo tutti i passaggi rende possibile fare gli esercizi anche a chi con il computer non ha molta confidenza!!!!

venerdì 25 dicembre 2009

Buon Natale!!!!!

Buon Natale a tutta la blogoclasse, al Prof ma soprattutto........ a tutti i bambini del mondo!!!!

martedì 22 dicembre 2009

Altruisti si nasce, non solo a Natale!!!


Studio giapponese: negli altruisti, il cervello e' naturalmente infastidito dagli atti di egoismo



Sarà anche vero che a Natale siamo tutti più buoni ma le persone veramente generose non si 'svegliano' solo in clima natalizio: altruismo e generosità sono una dote naturale insita nel loro cervello.
Gli altruisti non hanno bisogno di ragionare sull'opportunità di essere generosi, lo sono e basta e non devono sopprimere nessun lato egoista, né sforzarsi consciamente di essere buoni, gli viene naturale.

Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista Nature Neuroscience e riportato dal settimanale britannico New Scientist che mostra, anzi, che il loro cervello è naturalmente infastidito dagli atti di egoismo.
L'indagine è stata condotta dall'università Tamagawa a Tokio e dall'Università College di Londra: alcuni psicologi e ricercatori appoggiavano una teoria secondo cui la generosità scaturisce dalla capacità di sopire consciamente il nostro egoismo innato tramite le aree neurali del ragionamento, come la corteccia prefrontale.

I ricercatori hanno smontato questa teoria studiando un gruppo di persone: li hanno prima divisi, sulla base delle loro risposte a questionari psicologici ad hoc, in altruisti e individualisti poi hanno proposto a tutti del denaro e varie modalità di distribuzione dello stesso tra loro e un'ipotetica seconda persona.
Gli altruisti, come ci si aspettava, sono sempre più inclini a preferire distribuzioni eque del denaro rispetto agli individualisti.

La sorpresa però è arrivata quando si è osservato il cervello del campione con la risonanza magnetica funzionale: posto di fronte a distribuzioni inique del denaro, il cervello di altruisti e individualisti reagisce diversamente.
Nei primi si attiva l'amigdala, un'area emotiva che elabora paura e sensazioni spiacevoli; negli altri no.

domenica 20 dicembre 2009

NeVe a FiReNzE



Sicuramente la neve porta disagi a automobilisti in viaggio e intralcia i ritardatari che devono ancora comprare i regali di Natale (......me compresa!!!!) ....però che bella questa immagine!!!!

Firenze già è bellissima e con la neve è ancora più stupenda.....

mercoledì 16 dicembre 2009

Addio alle sigarette grazie a un vaccino

Campagna Anti-Fumo.....
Alcuni dei messaggi 'minatori' che appaiono sui pacchetti di sigarette ormai da molti
anni anche in Italia sono:"Il fumo uccide"; "Tenete lontani i bambini dalle sigarette"; "Il fumo provoca il tumore".
...una campagna permanente contro il vizio più diffuso al mondo, con l'obiettivo di dissuadere i tabagisti dalla loro brutta abitudine, citando ogni tipo di effetto negativo.
Lo studio, che ha coinvolto 39 studenti fra i 17 e i 41 anni con il vizio del fumo rivela che, "in generale, quando i fumatori leggono frasi legate alla morte, sviluppano un atteggiamento di ribellione, continuando ad adottare abitudini a rischio" (Journal of Experimental Social Psychology).

Si tratta della dimostrazione di una vera e propria teoria psicologica, detta della 'gestione del terrore' e della concretizzazione dell'ipotesi secondo cui la maggior parte delle persone fuma per mancanza di autostima: l'esperimento ha infatti dimostrato che molti più studenti erano intenzionati a dire addio al pacchetto, dopo aver letto messaggi dissuadenti che puntavano sul proprio aspetto fisico minato dalla sigarette.
"Il fumo rende brutti" è stato proclamato dagli scienziati il messaggio migliore da apporre sui pacchetti.

....e nel 2012 arriva primo vaccino anti-sigaretta
Il traguardo appare ormai prossimo: il primo vaccino anti-nicotina, per combattere l'assuefazione dei fumatori più incalliti, arriverà infatti sul mercato nel 2012.: ad annunciarlo è l'azienda farmaceutica produttrice.
A ottobre 2009 sono stati avviati due studi di fase 3 (ovvero la fase finale di sperimentazione sull'uomo), che interessano rispettivamente 1600 pazienti tra i 18 e i 65 anni, fumatori di almeno 10 sigarette al giorno.

Il vaccino viene somministrato sei volte nel corso di sei mesi e si prevede che lo studio di fase finale sarà completato entro il 2011.
Si tratta di un vaccino in fase finale di sviluppo clinico, mirato alla disassuefazione dal fumo di sigaretta. E' stato sviluppato per stimolare il sistema immunitario a produrre anticorpi in grado di legare la nicotina nel circolo ematico, ed impedirne così il passaggio dalla barriera emato-encefalica e l'ingresso nel cervello.
In questo modo i neuroni cerebrali non sono più in grado di produrre la sensazione di piacere indotta come risposta alla nicotina.

Fino ad oggi, il vaccino è stato studiato in 480 soggetti negli studio di fase 1 e 2.
In tali studi il vaccino ha dimostrato di essere ben tollerato e di indurre un aumento delle concentrazioni di anticorpi. Nello studio di fase 2 condotto in fumatori di oltre 24 sigarette al giorno (fumatori pesanti), il vaccino ha dimostrato un'efficacia clinica statisticamente superiore rispetto al placebo per quanto riguarda l'astinenza continua dal fumo di sigaretta.
Anche il numero dei pazienti astinenti dal fumo a 12 mesi, risultava statisticamente superiore rispetto al gruppo di pazienti trattato con placebo.

Le sperimentazioni cliniche, concludono i ricercatori, hanno dunque dimos
trato che il concetto alla base dello sviluppo del vaccino, ovvero che il legame della nicotina con un anticorpo indotto dal vaccino aiuta a disassuefare il fumatore dal fumo di sigaretta, è confermato nell'uomo.

lunedì 14 dicembre 2009

ReGalO di NaTaLe: Adozione a distanza


Nei paesi più poveri del mondo per troppi bambini fame, sfruttamento e violenza sono le uniche realtà conosciute: con il sostegno a distanza è possibile contribuire a cambiare questa situazione e garantire una vita normale a uno di questi bimbi sfortunati.

Con 300 euro all'anno (25 euro mensili) possiamo garantire cibo, vestiti, cure mediche e la possibilità di studiare ad un bambino assistito da un progetto di Terre des hommes Italia e allo stesso tempo creiamo un legame profondo con il bambino che sostieniamo attraverso l'invio di notizie, foto, messaggi e disegni.

Terre des hommes Italia è già presente nella vita di 60.000 bambini in 22 paesi con progetti di emergenza, sviluppo e promozione del diritto dei bambini all'istruzione, al gioco, alla salute e alla vita.




CHI SONO:
Terre des hommes Italia onlus è una delle più attive e riconosciute organizzazioni non governative focalizzate sulla difesa dei diritti dell'infanzia nei paesi in via di sviluppo, senza discriminazioni di ordine politico, razziale o religioso.

È membro della Federazione Internazionale Terre des hommes con sedi in Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Spagna, Svizzera, Siria e presente con 1.164 progetti in 72 paesi.
Agisce in 22 paesi e 3 continenti con progetti di aiuto umanitario, d'emergenza e di cooperazione internazionale per assicurare i diritti fondamentali dei bambini, in particolare per garantire il diritto al gioco, alla formazione, all'istruzione e alla salute.
Nella realizzazione dei propri progetti segue i principi di rigore e trasparenza finanziari, valorizzazione del patrimonio sociale e ambientale dei Paesi nei quali opera e della sostenibilità dei progetti.

In
Italia è impegnata in campagne di sensibilizzazione e di advocacy in difesa dei diritti dell'infanzia e combatte contro il fenomeno del traffico dei minori.



mercoledì 9 dicembre 2009

SaPeVi ChE....

ASSIGNMENT non NUMERATO..... Saper Ascoltare

Quando si parla di comunicazione l’arte più sottile e preziosa è saper ascoltare: “ascoltare” significa capire ciò che gli altri dicono e quali sono le loro intenzioni.
Esiste una grande differenza fra sentire ed ascoltare: Sentire è solo l’atto del percepire le parole, mediato dall’udito, mentre Ascoltare ha un significato più vasto, oltre a percepire le parole, le dobbiamo interpretare, comprendere in modo da fornire una risposta consona alla discussione.

Sia in famiglia, che tra amici o sul lavoro, le relazioni umane si basano sulla capacità di ascoltarsi reciprocamente.
Ascoltare vuol dire essere disponibili, dedicare del tempo all’altro e quindi cercare di capire ciò che gli succede, cosa lo spinge ad agire.
Ascoltare vuole dire anche interpretare gli scambi comunicativi e i silenzi, e accettare punti di vista divergenti dai propri.

In quello che sarà il nostro lavoro la capacità di "Saper Ascoltare" è un requisito fondamentale.
Saper rispondere alle aspettative e alle richieste del paziente è parte integrante della cura.
Chi viene in ospedale ha il diritto di essere ascoltato poiché si mette letteralmente nelle mani del personale che lo assiste.....
Da studente che sta imparando la professione posso dire che saper ascoltare facilita in tante cose.... cercare di carpire tutto quello che i tecnici ci insegnano e ci dicono durante il tirocinio sono sicura che sia fondamentale.

Come diceva Goethe: "Parlare è una necessità, Ascoltare è un'arte".

Bimbo rapito riappare su Facebook "Ho 22 anni, cerco la mia famiglia"






ROMA - Un bambino rapito e creduto morto riappare su Facebook 22 anni dopo.
"Sono Alex cerco la mia famiglia. Cerco mia madre", scrive in Rete.
Poche parole a raccontare un dramma che gli ha stravolto la vita, cambiato il nome, segnato l'esistenza.

È la storia di Alex Anfuso, scomparso il 17 marzo del 1987 da Villanova di Guidonia mentre la madre era chiusa in carcere, e della sua voglia di ritrovarla. Un desiderio più forte della lontananza, della paura, di una lingua infantile persa, di un continente abbandonato e di una nuova vita alle porte del Cairo col nome di Aly Mohammed. Una storia segnata da miseria e abbandono, venuta alla luce grazie alla costanza del ragazzino, giornalisti curiosi e alla trasmissione "Chi l'ha visto".

Un mistero svelato, un bambino ritrovato mentre in Italia alla polizia risultano ancora scomparsi 1065 minori e altri 240 sono ostaggio di genitori di diversa nazionalità che se li disputano. È il dramma di un figlio conteso e di un padre rapitore, la vicenda di un giovane che oggi fatica a ritrovare un'esistenza normale perché ha due nomi ma non un certificato di nascita.

È il 1987. Alex ha cinque anni. È un bellissimo bambino dalla pelle d'ambra e gli occhi scuri, dal sorriso luminoso.
La mamma Silvana Anfuso, ragazza etiope di origine italiana, da gennaio è rinchiusa a Rebibbia per una storia di droga. Spaccio di stupefacenti, dicono gli inquirenti. Lo ha lasciato ad un'amica, ma anche questa finisce in cella e da quel momento Alex va a vivere in casa del fratello dell'amica della madre che nelle settimane seguenti fa domanda al giudice dei minori per adottarlo. Pare che il magistrato si convinca almeno ad affidarglielo, ma pochi giorni dopo questo incontro Alex esce per andare a giocare in strada con gli amici e scompare nel nulla.
Si pensa ad una vendetta per storie di spaccio, ad un maniaco, a storie di pedofili e la paura cresce nel quartiere, racconta Daniele Mastrogiacomo nei reportages dell'epoca su Repubblica. Ma le indagini non portano ad una pista, ad un nome, non c'è un padre ufficialmente separato da inseguire, il piccolo è stato riconosciuto solo dalla madre, e così dopo settimane cala il silenzio.

Solo ora si scopre cosa è realmente accaduto.
A raccontarlo è lo stesso Aly Mohammed come lo chiamano tutti alle porte del Cairo da quasi vent'anni. "Un giorno venne un signore e mi disse: sono tuo padre verranno a prenderti, seguili". Senza la mamma, impaurito, Alex ubbidisce quando degli "amici" lo fanno salire su un'auto, gli tagliano i capelli, gli cambiano i vestiti e si imbarcano per un lungo viaggio attraverso l'Italia, il mediterraneo sino all'Africa, al Cairo. Dove c'è una signora dai capelli bianchi da chiamare nonna che lo cura, ma non lenisce il dolore per la madre perduta, per le certezze sgretolate. Giorno dopo giorno Aly dimentica l'italiano, impara l'arabo, cerca di adeguarsi ma una parte di sé non dimentica. Anzi, mano a mano che cresce i litigi col padre sono all'ordine del giorno. Gli ha rubato l'infanzia e la vita che aveva, gli ha tolto per sempre la madre e un destino ufficiale. Perché lui che è diplomato in informatica fa il commesso in un negozio ma nulla di più perché non ha documenti in regola in Egitto o per varcare di nuovo i confini in cerca della madre e di un nuovo futuro, non ha un atto di nascita.

Un giorno prova con Internet. A fatica recupera nella memoria di bambino cresciuto il suo vero nome. Cerca su Facebook tutti gli Anfuso, sperando di trovare parenti. Gli risponde Pino Anfuso telecineoperatore della sede Rai della Calabria, che non è parente ma convinto dal racconto del ragazzo, dai riscontri segnala la sua vicenda a "Chi l'ha visto" di Federica Sciarelli dove ieri Alex ha raccontato la sua storia senza lieto fine: sua madre è morta prima di poterlo riabbracciare.

sabato 5 dicembre 2009

mercoledì 2 dicembre 2009

RICERCA ITALIANA

Funziona la prima mano bionica: è mossa dai nervi del paziente



L'arto è stato realizzato in collaborazione dalla Scuola Sant'Anna di Pisa e dall'Università Campus Biomedico di Roma

Funziona perfettamente la mano bionica a 5 dita indipendenti, impiantata in un uomo italo-brasiliano di 26 anni che dopo un incidente stradale aveva subìto un'amputazione fino a metà avambraccio. Realizzata dalla Scuola Sant'Anna di Pisa nell'ambito del progetto 'LifeHand', la mano biomeccanica controllata direttamente dal cervello, sarà presentata domani a Roma. Il risultato sarà pubblicato su una rivista scientifica internazionale.

L'intervento, eseguito il 20 novembre 2008 nel Campus Biomedico di Roma, è stato condotto da 3 chirurghi, 2 anestesisti, 3 neurologi e 4 bioingegneri. Dopo mesi e mesi di addestramento, gli elettrodi sono stati inseriti all'interno delle fibre nervose. Non ci sono state complicazioni e il paziente, che si era offerto volontario, è stato dimesso due giorni dopo l'intervento.

Per arrivare dalla progettazione all'impianto sono stati necessari sei anni. I ricercatori prevedono di ripetere l'esperimento con altri pazienti per confermare l'efficacia del sistema. Il progetto è finanziato con fondi europei per circa 2 milioni in 5 anni.

La mano è direttamente controllata dal sistema nervoso del paziente grazie a 4 elettrodi realizzati dall'azienda tedesca Ibmt e impiantati nei nervi mediano all'altezza del polso e ulnare, avambraccio. In questo modo l'uomo non soltanto controlla il movimento, ma riceve stimoli sensoriali. I quattro elettrodi sono minuscoli filamenti flessibili e biocompatibili spessi 10 milionesimi di millimetro (nanometri) e lunghi 180 nanometri. Ognuno ha 8 canali che permettono il passaggio dei segnali fra cervello e mano. Di conseguenza il dialogo cervello-mano avviene grazie a 32 canali.

La mano bionica pesa circa 2 chili, ha dita di alluminio, i meccanismi che permettono i movimenti sono in acciaio, mentre il palmo e la copertura sono in fibra di carbonio. Le dimensioni sono le stesse della mano umana. Oggi il paziente controlla i movimenti della mano con tre tipi diversi di presa. E' riuscito a chiudere il pugno, a serrare le dita come una pinza e a muovere il mignolo.



Ad oggi la tecnologia riesce a realizzare praticamente qualsiasi cosa pensata o anche solo immaginata....




martedì 1 dicembre 2009